Morciano di Leuca

Il nome potrebbe derivare con molta probabilità dal termine latino murex con riferimento al tipo di terreno di natura rocciosa che caratterizza la sua morfologia. Altre ipotesi suggeriscono una derivazione dal nome latino di persona Murcius.
L’origine del centro è da ricondurre alla distruzione della vicina città di Vereto, da parte dei Saraceni nel IX secolo. Nel 1190, durante il periodo della dominazione normanna, il casale fu donato da Tancredi d’Altavilla a Sinibaldo Sambiasi passando, in seguito, sotto il controllo di diversi feudatari, fino ad essere acquistato nel 1848 da Giuseppe Valentini. Alle ultime due famiglie che lo abitarono, i Castromediano e i Valentini, si deve l’attuale denominazione del Castello, edificato da Gualtieri VI di Brienne nella prima metà del XIV secolo. Nel centro storico del paese è da visitare la Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Elemosiniere, risalente al XVI secolo; essa fu edificata su una preesistente struttura medievale nei pressi della quale si localizzava un’area cimiteriale con tombe datate al XIII-XIV secolo. Notevoli sono anche la Chiesa del Carmine (1486) con il suo antico organo e le statue in cartapesta e legno, e la Cappella della Madonna di Costantinopoli costruita nella seconda metà del XVI secolo, dopo la Battaglia di Lepanto la cui vittoria fu attribuita alla Vergine. Numerosi in tutto il centro storico del paese sono i frantoi ipogei testimonianza di un’economia che in passato era basata sulla produzione olearia. Il territorio comunale di Morciano di Leuca comprende la frazione di Barbarano del Capo, nota per la presenza del Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere o Leuca Piccola e per le ‘Vore di Barbarano’, Vora Grande e Vora Piccola, due cavità carsiche generate da infiltrazioni nel sottosuolo di acque superficiali. Nel comune di Morciano di Leuca rientra inoltre la località marina di Torre Vado, lungo la costa ionica, rinomata località balneare sorta intorno ad una delle torri di avvistamento fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V per la difesa del territorio.