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Frantoio ipogeo Pizzileo
Itinerario: Naturalistico/archeologico
Frantoio ipogeo Pizzileo


  Derivante dalla distruzione di un granaio di epoca messapica, il frantoio è situato sotto Palazzo Pizzileo. Nelle vicinanze vi è il Trappeto Cacciatore. Il frantoio è stato restaurato di recente ma non risulta attualmente accessibile. 
Il centro storico di Morciano di Leuca è caratterizzato dalla presenza di numerosi frantoi oleari ipogei che testimoniano la rilevante economia olearia di cui il paese viveva in passato. Nel solo centro storico se ne contano diciotto e alcuni di essi possono essere datati all’ IX secolo. Frantoi e granai sono stati rinvenuti per caso in seguito a lavori di opere pubbliche fin dal 1917. All’ingresso laterale del Palazzo Municipale, una grossa ruota di calcare posta all’esterno dell’edificio testimonia la presenza di un altro trappeto, probabilmente usato fino al ’700-‘800. 
Piazza San Giovanni, Morciano di Leuca

utilizzo attuale:
Non valorizzato attualmente

bibliografia fonti:
  A. Monte, I frantoi ipogei del Salento, Lecce 1995. L. Milizia Fasano, Il trappeto sotterraneo in Terra d'Otranto, Lecce 1991.

notizie storiche:
  Il trappeto (dal latino trappētum) è il termine utilizzato nella tradizione salentina per indicare un frantoio ipogeo per la produzione di olio d'oliva. Nel IX secolo la cultura bizantina ha provocato nel territorio salentino una marcata trasformazione passando dall'economia del grano a quella dell'ulivo e quindi dell'olio di oliva; gli ulivi millenari che caratterizzano il territorio sono la testimonianza tangibile di questa trasformazione. Le grotte per la realizzazione dei frantoi furono ricavate mediante la trasformazione dei granai d'età messapica e di cripte di epoca bizantina. La loro costruzione avvenne dall'XI-XIII secolo sino agli inizi del XVIII secolo. I frantoi furono realizzati sottoterra perché, oltre al basso costo di costruzione di un trappeto, era possibile conservare al meglio il prodotto grazie alla temperatura costante presente nell’ambiente. Posto circa tra i 2 e i 5 metri sotto al livello stradale e privo di luce diretta, si accedeva al trappeto mediante una scala che immetteva in un grande vano dove si trovava la vasca per la molitura con la sua grossa pietra molare posta in verticale, di calcare duro. Adiacente al grande vano erano allestiti i torchi di legno alla "calabrese" (con due viti) e alla "genovese" (ad una vite) e diverse vasche scavate nella roccia. Altri vani erano destinati a stalla, a cucina e a dormitorio degli operai. A causa delle scarse condizioni igieniche, a partire del XIX secolo i trappeti furono gradualmente sostituiti da frantoi semi-ipogei ed infine con quelli costruiti in elevato.
Info
proprieta:
Privata
persona contatto:
Comune di Morciano di Leuca
periodo orario apertura:
Chiuso
accessibilita:
Inaccessibile
conservazione:
Discreto
data periodo costruzione:
XI-XVIII secolo
nome locale:
Trappeto Pizzileo
origine toponimo:
Il nome del frantoio deriva dagli attuali proprietari del palazzo in cui sorge la struttura 
altri oggetti interesse:
146,148
num gps:
140
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