Ruffano

Non si hanno notizie certe riguardo le origini del paese, il cui nome potrebbe derivare da quello di un centurione romano Rufus o Ruffo che ottenne queste terre in seguito all'occupazione romana del Salento; secondo un’altra ipotesi il toponimo potrebbe derivare dal gentilizio Rufius oppure dalla voce italica Rufus, Rubus o Rubis che vuol dire luogo con cespugli, rovi. Fino al 1463 il paese appartenne al Principato di Taranto, poi fu feudo delle famiglie Ruffa, Colonna, Antoglietta, Falconi, Filomarino, Brancaccio e Ferrante. Al 1626 risale il Castello o Palazzo Baronale, costruito nel punto più alto del paese dalla nobile famiglia Brancaccio. L’edificio, privo di un apparato di difesa, si presenta come una grande dimora signorile; una loggia lo collega alla Chiesa Madre della Natività della Beata Maria Vergine, dei primi del ‘700. La chiesa ospita splendidi altari barocchi finemente scolpiti in pietra leccese, come quello del SS. Sacramento e l’altare di Sant’Antonio di Padova, patrono del paese, eretto nel 1724 per devozione di Anna Basurto, principessa di Ruffano. Dal 1765 al 1776 il pittore ruffanese Saverio Lillo (1734-1796) arricchì le pareti della chiesa con grandi tele tra cui si ricorda quella raffigurante ‘Sant’Antonio e il miracolo della mula’. Durante recenti lavori di restauro in sacrestia e nell’area sottostante la chiesa sono emerse le fondamenta di vecchie case, sepolture datate al IX-X secolo d.C. e tracce di un’antica chiesa risalente alla fine del XV secolo, oltre a ceramica databile tra il XIII e il XVIII secolo, prodotta dalle botteghe ruffanesi.
Ricche di motivi artistici barocchi sono le altre chiese del paese: la Chiesa della Madonna del Carmine, edificata nel 1713 sulle fondamenta dell’antica chiesa di San Marco e sulla cripta di San Marco, decorata da affreschi databili al XIII secolo; la Chiesa della Madonna del Buon Consiglio edificata sull’antica chiesa bizantina di S. Foca; la Chiesa di San Francesco d’Assisi, accorpata al seicentesco Convento dei Cappuccini (1621). Poco fuori il paese si possono ammirare: la Chiesa della Madonna della Serra, sull’omonima collina, che sin dal Medioevo ha accolto i pellegrini diretti verso il Santuario di Leuca e la Cripta del Crocifisso, in contrada Manfio, costituita da una grotta naturale intorno alla quale sono ancora presenti i ruderi dell’antico convento abitato prima dai monaci basiliani, poi dagli Olivetani. Nel territorio comunale di Ruffano ricade la frazione di Torrepaduli, il cui toponimo indica la presenza di una torre nella palude. Il territorio, trovandosi in una vallata era soggetto ad allagamenti per via anche del terreno argilloso; qui infatti si estraeva l’argilla che serviva alle locali botteghe di ceramisti per la realizzazione di oggetti in terracotta. Da visitare sono la cinquecentesca Chiesa dell’Immacolata, nel centro storico del paese, e la Chiesa di San Rocco meta di pellegrinaggi, e luogo singolare dove nella notte tra il 15 e il 16 agosto si svolge la festa in onore del Santo protettore con la folkloristica la ‘danza delle spade’.