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Santuario di San Rocco
Itinerario: Paduli
Santuario di San Rocco


Il Santuario di San Rocco si presenta come una struttura semplice e lineare caratterizzata esternamente da una porta centrale, inquadrata tra due nicchie vuote, e due porte laterali. In cima all’edificio è una croce. L’interno è caratterizzato dall'altare maggiore ornato da una grande tela di Giovanni Grassi, datata 1851, raffigurante il Taumaturgo tra gli appestati, sulla quale si trova la seguente epigrafe latina: D.O.M. DIVO ROCCO SACELLUM HOC ANTIQUA IVIUM PIETAS RECENS FIDELI M. DEVOTIO ... TESTIS FAEC. E. M. DIGIORUM OCCASIONE MOTA EREXIT UNA AMPLIA VIT ALTERA A.D. MDCCXXXVIII. Ai due lati dell'altare, sono collocate le statue di S. Oronzo, a sinistra, e quella di S. Sebastiano, a destra. Sappiamo, infatti, che il culto per S. Rocco è attestato in Torrepaduli sin dal 1531, in una cappella, o oratorio, dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano. Come infatti avvenuto in diverse altre aree d'Europa, il culto di S. Rocco si era affiancato a quello di S. Sebastiano, patrono degli appestati, poi sostituendolo. 
Largo San Rocco - Torrepaduli, Ruffano

bibliografia fonti:
De Bernart A., Cazzato M., Inguscio E., Nelle terre di Maria d'Enghien. Torrepaduli e S. Rocco, Galatina 1995.

notizie storiche:
Nella notte di Ferragosto a Torrepaduli, frazione di Ruffano, si tengono i festeggiamenti in onore di San Rocco. La devozione nei confronti di San Rocco, vissuto nel XIV sec. e guaritore dalla peste bubbonica, sembra risalire già al 1500 quando si verificarono episodi di pestilenza nell’intero territorio italiano. E` molto probabile che anche le popolazioni dell'antico casale di Torrepaduli non siano sfuggite a questa malattia ed il ricorso al Santo Pellegrino costituì probabilmente un rifugio e un sollievo per i fedeli. In occasione dunque di tale festività si recitano preghiere e si chiede la grazia a San Rocco davanti alla statua lignea che lo ritrae come un giovane pellegrino, con ai suoi piedi un piccolo cane che gli lecca la piaga sulla gamba, provocata dalla peste. Fuori dalla cappella, invece, si svolge l’aspetto più magico e spettacolare: sotto il ritmo incalzante dei tamburelli si svolge la nota “danza delle spade (o dei coltelli)”. La “danza delle spade”, oggi simulata dall'uso delle mani, consisteva in un duello di spade, danzato a ritmo della pizzica salentina. Secondo la leggenda, la danza della scherma si balla in occasione della festa di S. Rocco perché il Santo, di origine francese, avrebbe insegnato l'arte della scherma ai propri compagni di cella durante la sua prigionia nel Nord Italia, a Voghera. Oggi la tradizione vuole che si balli per tutta la notte fino alle prime luci del giorno, fino a quando il suono delle campane annuncia la prima Messa: così l’aspetto religioso prende nuovamente risalto rispetto a quello profano. 
Info
proprieta:
Ecclesiastica
periodo orario apertura:
Aperto
accessibilita:
Accessibile
conservazione:
Buono
nome locale:
Chiesa di San Rocco
num gps:
1045
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