Il nome del paese, dal latino specula, deriva dai cumuli di pietre a secco, le specchie, che i Messapi utilizzavano come punti di avvistamento o difesa o come sistema di demarcazione territoriale. In alcuni documenti fino al XVIII secolo è riportato il nome di Specla Presbiterorum, appellativo dovuto al fatto che il paese appartenne in prevalenza a sacerdoti. Nel Medioevo compare anche come Specla de Amygdalis, con riferimento agli alberi di mandorlo molto diffusi nella zona; lo stemma civico rappresenta, infatti, un mandorlo che cresce su un cumulo di pietra.
Il primo insediamento risale probabilmente al IX secolo d.C., quando una piccola comunità occupò un luogo abbastanza elevato e distante dal mare per essere al riparo dalle frequenti scorrerie dei Saraceni. L’abitato situato in posizione strategica sulla cima della collina che dominava la pianura sottostante vide una rapida crescita della sua popolazione. Dall’età normanna al 1806, anno della soppressione della feudalità, il paese fu possedimento di numerose famiglie nobiliari.
Il centro storico di Specchia, nel club I Borghi più belli d’Italia, rivela un tipico impianto medievale con strade strette, scalinate, vicoli e corti, cresciuto nel XV secolo intorno al primitivo nucleo costituito dal castello poi trasformato nel cinquecentesco Palazzo Risolo. Nel borgo, cinto in passato da un da un circuito murario di cui si conservano pochi frammenti lungo le strade Via Mura di Ponente e Via Mura di Levante, si ammirano palazzi nobiliari e numerosi edifici religiosi ricchi custodi di arte barocca come la Chiesa Madre della Presentazione della Beata Vergine Maria, risalente al XV secolo, è il risultato di numerosi rimaneggiamenti intercorsi tra Seicento e Novecento. Tra gli altri edifici di culto si ricordano la Chiesa e il Convento dei Francescani Neri degli inizi del Cinquecento con la Cappella di Santa Caterina d’Alessandria edificata nel 1532 e splendidamente affrescata con scene della vita di Santa Caterina e del suo martirio; la Chiesa della Madonna Assunta a cui si accede da una doppia scalinata perché sopraelevata rispetto al piano stradale; quella di S. Antonio sede dell’omonima confraternita appartenente un tempo ai Domenicani. Al periodo della dominazione bizantina risalgono la Chiesa di San Nicola, ricostruita nel 1587 e adattata al rito latino, come ricordato dalla lapide posta sulla facciata; la Chiesa della Madonna del Passo, scoperta nel XVI secolo e la Chiesa di S. Eufemia. Da vedere, infine, il frantoio ipogeo, recentemente restaurato, testimonianza storica del’importanza per Specchia della produzione dell’olio.
Il territorio comunale comprende, inoltre, la località Cardigliano, un borgo agricolo costruito negli anni Trenta del secolo scorso per la lavorazione del tabacco.
Specchia

2015-05-15 20:18:59
73040, Lecce