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Falesie

Dalla piccola piazza di fronte alla cattedrale di Tricase, prendendo Via Tempio si trova una piccola struttura, oggi di proprietà privata, che dalla conformazione della facciata, si identifica immediatamente come una piccola chiesa. La facciata è molto semplice, con il portale sormontato da un rosone centrale. All’interno la struttura ha una planimetria rettangolare e termina con una pseudoabside sulla quale si apre una porta che comunica con l’abitazione retrostante, forse l’alloggio dei monaci. Sopra la porta doveva essere collocata un’immagine della Madonna di cui non è rimasta traccia. Durante il restauro sotto il pavimento è stato trovato un ossario scavato nel banco tufaceo. ...

La chiesa madre di Tricase è intitolata alla Natività della Beata Vergine Maria. La struttura attuale è il risultato di una serie di ristrutturazioni che si sono avvicendate nel corso dei secoli.  Il prospetto principale presenta un portale decorato da colonne con capitelli compositi, sormontato da una nicchia che accoglie la statua della Madonna orante.  L’interno, a croce latina semplice con un’unica navata e transetto, conserva arredi e suppellettili delle strutture precedenti come il fonte battesimale rinascimentale visibile sulla sinistra entrando nella chiesa. Nel transetto sinistro un monumentale altare ospita la cinquecentesca tela della Vergine con bambino e i Santi Matteo e Francesco da Paola, attribuita a Paolo Caliari detto il Veronese; ...

La collina del Monte Orco è collocata a Nord Ovest di Tricase, nel territorio di Sant'Eufemia. Si tratta di un declivio collinare che ospita un bosco di quercie spinose con esemplari secolari alti fino a 4 metri. Dalla collina, che si estende fino all'area del Santuario della Madonna di Fatima a Caprarica del Capo, si può godere di uno splendido panorama su tutto il territorio circostante. Per questo motivo, a partire dal 1976, l'area è stata scelta per rappresentarvi il Presepe Vivente. Ormai da venti anni il presepe vivente di Tricase richiama ogni anni migliaia di visitatori.  Nella rappresentazione del presepe si trovano commisti la tradizione locale, con uomini e donne impegnati nei più antichi mestieri salentini, e la tradizione storica, con una ...

La chiesa, di piccole dimensioni, presenta una semplice facciata a capanna con portale di ingresso sormontato da un timpano e da un piccolo rosone centrale. Adiacente è un campanile a pianta quadrata. L’interno è a navata unica e termina con una abside semicircolare in cui è inserita una nicchia raffigurante la Vergine che appare ai tre pastorelli di Fatima. Tutt’intorno si estende un’ampia pineta attrezzata.  ...

Palazzo Gallone, nel centro di Tricase, è costituito da tre elementi principali: la Torre, il Torrione e il corpo vero e proprio dell'edificio. Il torrione più antico, costruito nel XV secolo, era dotato di un recinto fortificato e un ponte levatoio, secondo i dettami dell'architettura militare dell'epoca. A base scarpata e difesa da garitte e caditoie, può essere considerata tra le torri più imponenti della Terra d'Otranto. Le prigioni, collocate all'interno, conservano ancora i graffiti dei prigionieri. Una cinta muraria con fossato, lunga 400 m, completava il sistema di difesa insieme ad altre torri più piccole. Nel 1661 il principe di Tricase Stefano Gallone ottiene il torrione e la vicina torre ad ovest e dà inizio alla costruzione del ...

La cinta di fortificazione di Tutino fu eretta nel XV secolo per difendere gli abitanti del casale. Le possenti mura, alte 6-7 metri, sono realizzate in pietrame e bolo e presentano la parte inferiore scarpata. Aggregati al castello sono cinque dei novi torrioni della cinta muraria di età medievale. Le torri erano collegate da un cammino di ronda visibile ancora in alcuni tratti. È uno dei pochi castelli del Salento che conserva parte del fossato originario. Sul lato orientale il fossato lasciò il posto ad un'elegante facciata rinascimentale articolata su due livelli con un severo portale sormontato dallo stemma nobiliare. Ognuna delle sette finestre della facciata riporta nella decorazione un motto in lingua latina. ...

Il nucleo originario del complesso masserizio Matine risale al XVI secolo ed è costituito dalla torre. In periodi successivi alla torre originaria furono aggiunti numerosi vani ad essa addossati che definiscono la “curte”, lo spazio aperto dove si svolgevano le attività quotidiane. Alla masseria è annesso un giardino organizzato in percorsi rettilinei e dominato dalla presenza di una torre colombaia. La torre fortificata è caratterizzata da beccatelli a sostegno del parapetto del terrazzo sommitale e da caditoie in asse alle finestre ed alle porte di accesso. Poco distante dalla masseria è visibile un'aia ancora perfettamente intatta. La masseria, posta in un'ampia piana coltivata a seminativo e circondata da uliveti, domina visivamente il ...

La chiesetta, collocata nella campagna a nord-ovest di Tricase, nel territorio di Tutino, presenta una sobria facciata con un semplice portale che reca l’iscrizione “Virgini Pietatis Dicatum”. L’interno è a navata unica e termina con l’altare maggiore sormontato da un mosaico moderno raffigurante la Pietà (a sostituzione di un antico dipinto trafugato negli anni ’70).  ...

La struttura presenta una sobria facciata impostata su tre ordini. L’ordine inferiore è caratterizzato da un portale barocco su cui si legge la data del 1758; il secondo ordine presenta al centro un finestrone a lira, mentre il timpano mistilineo, con al centro in una nicchia la statua di Sant’Ippazio, fu realizzato in seguito, come indica la data del 1791. L’interno, a croce latina, presenta due profonde cappelle su ogni lato. Oltre a pregevoli tele, all’interno è presente un pulpito cinquecentesco con motivi arabeschi e un organo a canne disposto sul coro ligneo a stalli dipinti. Du un pilastro è venuto alla luce un affresco della prima metà del XVI secolo, pertinente alla struttura precedente, raffigurante Sant'Eligio.  ...

Il menhir Pivataro si trova alla periferia di Tutino, al centro di un incrocio stradale. Si erge su alto basamento circolare rivestito in pietra. Del menhir restano due frammenti sovrapposti, riparati in maniera approssimativa alla fine degli anni ’90 e segnati da una linea di frattura molto marcata. L’altezza totale è di circa 1,20 m. Presenta una croce incisa sia sulla faccia est che su quella ovest.  ...

Il palazzo presenta una imponente facciata arricchita da un portale di ingresso con caditoia e da un balcone con mensoloni e balaustre finemente decorati e da un campanile a vela. In seguito l’ingresso fu spostato più a sud, quasi di fronte alla piazza. Il palazzo ha due ampi cortili interni: dal principale si accede attraverso una scala al primo piano dove si trovano le stanze riservate alla nobiltà, mentre al piano terra vi erano i locali per la servitù, i magazzini e i locali per la custodia degli animali. Al termine della scala si trova l'ampio salone che fungeva da sala per i ricevimenti e le cerimonie, all'interno del quale si trova la cappella. Adiacente al salone si trova il vano di rappresentanza, l'unico con due lunette affrescate con episodi di vita ...

Percorrendo stradine sterrate sulle pendici della Serra del Fico ci si imbatte in un'antico complesso masserizio in pessimo stato di conservazione. Si tratta della cd. Masseria Serrafica, dal nome della Serra in cui è collocata, oggi sottosposta a imponenti lavori di ristrutturazione dovuti al pessimo stato in cui versava la struttura. Si tratta di uno dei tipici complessi masserizi del Salento, costituiti da una parte dedicata alle attività agricole ed una parte destinata a funzioni residenziale.  ...

La Chiesa di Santa Sofia di Corsano fu totalmente ricostruita nel 1939, ad opera dell'architetto Benito Leante di Galatone, sul luogo di una precedente chiesa del XVI secolo distrutta a causa di alcuni cedimenti statici delle fondamenta.  La facciata esterna, molto semplice, in uno stile che richiama lo stile romanico, presenta un grande rosone centrale ed archetti pensili che decorano la parte sommitale. L'interno, anch'esso molto sobrio, è suddiviso in tre navate, ognuna delle quali terminante in un altare, quello maggiore, centrale, dedicato a Santa Sofia, i laterali a San Biagio e alla Madonna del Rosario.  Della struttura più antica sono conservati alcuni dipinti e il pulpito settecentesco in legno.   ...

La struttura è un grande complesso masserizio collocato in un'area interessata da percorsi che riconducono ad un'antica viabilità di età messapica e romana (via Sallentina). Nei pressi della masseria sono visibili tracce di carraie e sono state rinvenute alcune tombe scavate nel banco roccioso. Le carrarecce sono visibili lungo la strada sterrata prospicente la masseria. La struttura, inaccessibile e pericolante, è una tipica complesso fortificato, fulcro delle attività agricole locali fino alla metà del Novecento legata alla produzione di grano, tabacco e olio.  ...

Il Bosco Macchia di Ponente è un’area naturalistica protetta, caratterizzata dalla presenza di monumenti della civiltà contadina rurale. Il bosco è inaccessibile, totalmente circondato da un alto muro. Ha un'estensione di circa 13 ha ed è classificato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) dal 1995. Il bosco sorge in un contesto paesaggistico piatto e uniforme, caratterizzato dalla presenza di boschi e macchie di Quercus Coccifera, il substrato è caratterizzato da terra rossa.  ...

In Piazza San Giuseppe a Corsano, si apre un accesso che consente di accedere ad un interessante frantoio ipogeo. La struttura è stato oggetto di un progetto di valorizzazione in anni recenti, ma appare oggi chiusa e abbandonata.  Nel frantoio si possono osservare la vasca per la molitura e una grande pietra molare di calcare.  ...

Prendendo la strada comunale Macchia di Ponente, inglobato in un muro di recente costruzione, è collocato un menhir che prende il nome di Principano, dall’antico casale medievale collocato in quest’area.  La struttura, a forma di parallelepipedo, con un’altezza di circa 1,90 m e una sezione di 0,65x0,40 m, presenta sulla facciata numerose croci incise. Il menhir è probabilmente parte di un megalite di più grandi dimensioni, non collocato nella sua posizione originaria.  Si tratta di uno dei tanti megaliti del Salento di età preromana, poi cristianizzato tramite l’incisione di croci.  ...

Il castello è di modeste dimensioni. Gli ambienti interni presentano volte a stella e a botte ed è dotato di un giardino pernsile. Delle antiche decorazioni restano alcuni affreschi nel piano nobile e alcuni bassorilievi di modesta fattura nella sala del trono. Al castello era un tempo annessa una cappella dedicata a San Vito.  ...

La piccola cappella di Sant’Elia è una struttura extra-urbana, situata a nord di Depressa, lungo la strada per Castiglione.  La chiesa fu costruita nel XVII secolo, in un’area caratterizzata dalla presenza di antiche necropoli. Il prospetto è molto semplice ed introduce in un ambiente rettangolare con un piccolo altare su cui vi era un quadro della Trasfigurazione.  ...

Un’ampia area dell’abitato di Depressa è occupata dal castello/palazzo dei Baroni Winspeare e soprattutto dal grande giardino annesso.  La struttura presenta una pianta quadrangolare in cui sono ancora riconoscibili, della struttura cinquecentesca, le due torri quadrate, un loggiato, la grande scala monumentale, e, sul lato occidentale, le mensole che sorreggevano il camminamento di ronda. Al cortile centrale fu aggiunto, alla fine del XIX secolo, un porticato. Cinto da muri a secco ed in blocchi di tufo squadrati, il giardino, realizzato alla fine del XIX secolo, consiste di due parti; una più prossima al palazzo con percorsi concentrici e percorsi a raggiera fra una fitta vegetazione di canne, ed una parte scandita da percorsi perpendicolari e paralleli all'asse ...

A 116 metri sopra il livello del mare, sulla cresta della Serra del Mito, si erge la Torre del Sasso. L’esistenza della torre è accertata dal 1584. Appartiene quindi al sistema di fortificazione costiera voluto da Carlo V nella prima metà del Cinquecento. La torre, oggi parzialmente diruta e di difficile accesso, è costituita da una base troncopiramidale e da una sovrastante parte quadrata. È visibile solo un lato della torre, realizzato in muratura di pietrame irregolare mista a terra rossa, intonacata e rinforzata con rinfianchi in blocchi di tufo posti di taglio e di testa. In analogia con altre torri, il vano superiore doveva avere volta a botte e rivestimento in blocchi di tufo regolari, come intuibile anche dai resti dell'imposta ancora visibili. ...

L’abbazia è un antico complesso monastico del IX secolo, poi inglobata all’interno di un complesso masserizio fortificato.  Della struttura originaria restano solo ruderi e parti di murature. Meglio conservata è la torre colombaia, situata a poca distanza dall’abbazia e ancora oggi in aperta campagna. ...

Il c.d. Bosco Guarini è un’area boschiva di circa 2,5 ha di estensione, collocata in prossimità della costa, a circa 50-80 m s.l.m., che trae beneficio da un particolare microcrima di tipo caldo-umido. È costituito da una rigogliosa lecceta (Quercus ilex), con esemplari di pino marittimo (Pinus pinaster) ed eucalipto (Eucalyptus camaldulensis), e da un sottobosco formato da Laurus nobilis e Pistacia terebinthus. Vi sono all’interno numerose Vallonee (Quercus macrolepis), fra le quali un'esemplare secolare con tronco di 1 metro di diametro. Il Bosco Guarini si sviluppa sul pendio degradante verso Tricase Porto, in un’area cinta da muretti a secco. ...

Il territorio di Tricase è conosciuto per la presenza di una particolare tipologia di quercia, della specie Quercus macrolepis, detta Vallonea. L’area dell’Unico Biotopo rappresenta il popolamento più cospicuo di Querce, che per purezza monolitica è definibile “bosco”. Presenta esemplari adulti di notevole dimensione come anche giovani alberi di “recente” piantumazione. Il bosco è raggiungibile dalla strada vicinale “Finocchiaro” che dalla chiesa della Vergine di Costantinopoli porta a Borgo Pescatori. Oltre alla sua particolarità e importanza dal punto di vista ambientale, l’area del Bosco è stata allestita con un parco giochi per bambini ed un percorso atletico attrezzato per adulti, ed è quindi il luogo ...

La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, conosciuta localmente come Chiesa dei Diavoli, è una struttura extra-urbana di forma ottagonale, costruita nel XVII secolo dal Marchese Gattinara. La parte superiore della chiesa è definita da un doppio cornicione che rende appena visibile l’estradosso della volta. Un campanile a vela è impostato sulla muratura d’attico sul lato sud-est. L’interno è scandito da paraste angolari con capitelli corinzi e arcate a tutto sesto; la copertura è costituita da una volta a padiglione lunettata impostata sul tamburo ottagonale. Sulle pareti restano i resti degli altari originali. Sull’altare maggiore era raffigurata la Vergine di Costantinopoli adorata da angeli, santi e dallo stesso committente. ...

Il Bosco di Tricase è parte integrante del Parco Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase istituito nel 2006 con l’obiettivo di tutelare un patrimonio naturalistico straordinario che comprende Siti di Importanza Comunitaria come la costa tra Otranto e Leuca, il bosco di Tricase e il parco delle Querce di Castro.  La grande frammentazione dei boschi a querce caducifoglie, dovuta ad attività antropiche come agricoltura, pascoli, insediamenti urbani, ha fatto si che il “Bosco delle Vallonee di Tricase” sia l’unico bosco di quercia vallonea presente in Italia con purezza monofitica.  Il proliferarsi della vallonea è dovuto al clima tipicamente mediterraneo, ma caratterizzato da una piovosità concentrata nel periodo ...

La Quercia Vallonea di Tricase è un esemplare di eccezionali dimensioni di Quercus Macrolepis di oltre 900 anni: il tronco, infatti, ha una circonferenza di 4,25 m e la chioma occupa una superficie di circa 700 m².  La Quercia Vallonea si innalza in uno stretto spartitraffico delimitato da muretti a secco, lungo la strada Tricase-Tricase Porto; altre querce vallonee si ergono nelle immediate vicinanze della suddetta quercia plurisecolare, all'interno dello stesso spartitraffico e nell'area circostante. ...

Il Bosco Le Chiuse, collocato in un territorio compreso tra i comuni di Tiggiano e Tricase, è un piccolo nucleo boschivo, paesaggisticamente molto suggestivo, perché collocato lungo le pendici scoscese che degradano verso il mare. È costituito prevalentemente da Lecceta, che nelle aree con maggiore dislivello viene sostituito da una rada vegetazione arborea a Quercia vallonea e da arbusti di Terebinto. Nei tratti più scoscesi, dove predomina la roccia affiorante sono presenti specie tipicamente rupicole come l’Alisso di Leuca, la Scrofularia pugliese (Scrophularia lucida) e la Campanula pugliese.  ...

Torre Palane è collocata a circa 15 metri sopra il livello del mare e si erge su una scogliera a strapiombo poco distante dal centro abitato di Marina Serra.  La torre, esistente al 1569, è di forma quadrata e di notevoli dimensioni. La struttura presenta un basamento troncopiramidale a pianta quadrata, cinta da un cordolo a toro, su cui si innalzano le murature animate da aperture di varia ampiezza. Su una serie di beccatelli aggettanti si imposta il coronamento provvisto di caditoia originale.  All’interno, da un unico ambiente coperto a botte, si accede ad un secondo ambiente, sempre voltato, sottostante il piano di campagna, privo di aperture e destinato a cisterna o deposito.  ...

Suggestiva posizione sul Promontorio del Calino, affacciatao sul mare di Marina Serra, ha il Santuario di Maria SS. Assunta in Cielo, circondato da un ampio giardino con folta vegetazione.  La struttura appare molto semplice ed è caratterizzata da elementi tipici delle strutture fortificate: in corrispondenza di porte e finestre sono posizione piombatoie a scopo difensivo: sulla facciata vi è una lapide in marmo dove si legge che la chiesa fu elevata a Santuario nel 1950 (anno santo) per la proclamazione del dogma dell’Assunzione.  L’interno presenta una navata unica coperta da volta a stella. Sull’altare maggiore è collocata la tela raffigurante Maria Assunta in Cielo del pittore napoletano Paolo Fenoglio. Entrando sulla sinistra una tela ...

La torre, esistente nel 1565, si innalza solitaria a 129 metri sul livello del mare su un promontorio roccioso. La torre, realizzata con spesse murature in pietrame irregolare e terra rossa, era costituita da una base tronco-conica del diametro di circa 11 m e una parte superiore cilindrica separate da un cordolo. Il piano superiore, quasi del tutto diroccata, è rivestito da un paramento di blocchi di tufo regolari. All'interno si può ancora distinguare una cisterna con copertura a botte. ...

Si tratta di un complesso costituito da una torre cinquecentesca e dall'annessa ex caserma militare dei primi del '900. La torre si innalza a circa 125 metri s.l.m. su un promontorio roccioso con ripidi pendii caratterizzati da vegetazione arbustiva ed erbacea spontanea, ma anche da terrazzamenti con uliveti. La torre è costituita da un solo piano di forma troncoconica, corrispondente al basamento originario con una scala in muratura a ridosso della parete esterna e da un cordolo aggettante, che evidenzia il piano di imposta del terrazzo superiore.  ...

Le grotte Cipolliane sono tre ripari che si aprono sulla falesia esposta a est, lungo il percorso tra la marina di Novaglie e l’area del canale del Ciolo. Le grotte, oggi a circa 30 metri s.l.m., erano un tempo toccate dal mare, come testimonia la presenza di conchiglie, pecten e rudiste che ricopre la superficie delle grotte, scavate dalla forza erosiva del mare nei calcari del Terziario.   ...

Il menhir, collocato all'incrocio tra tre strade, è una struttura in pietra di 170 cm di altezza e una sezione di 70x50 cm. Il megalite è collocato alla fine di un muretto a secco, all'interno del quale appare inglobato e la piccola cappella da cui prende il nome. Sulla sommità il menhir appare rastremato per alloggiare uno zoccolo in pietra, probabile alloggio di una croce.  La piccola cappella dello Spirito Santo, costruita nel XVII secolo, presenta una struttura a pianta quadrangolare con una facciata molto semplice e all'interno due dipinti raffiguranti la Vergine e San Rocco. ...

Il menhir della Croce, già catalogato da Cosimo De Giorgi all’inizio del ‘900, è stato più volte abbattuto e ricollocato, ma si trova probabilmente nella sua posizione originaria, all’incrocio di alcuni assi stradali, oggi protetto da una recinzione in pietra. Ha un’altezza di circa 1, 5 m e presenta sulla faccia est tre croci graffite, mentre altre due sono collocate sulla faccia ovest. Una delle croci è ramponata, la c.d. croce di Gerusalemme.  ...

La chiesa attigua al convento è costituita da una unica navata composta da tre ambienti (aula, coro e presbiterio) e otto altari. Le pareti sono caratterizzate da lesene in stile dorico e stucchi e nello spessore delle pareti sono ricavati gli altari. La volta è a botte lunettata, stuccata ed affrescata. La facciata, delimitata da due lesene e coronata da un timpano spezzato, è arricchita da tre nicchie con statue e da un portale d'ingresso posto in asse con un finestrone realizzato a traforo. Alle spalle del convento c’è un chiostro, che fungeva da ricovero per i Pellegrini che vi trascorrevano la notte. La funzione del Monastero di San Francesco da Paola, collocato lungo la Via dei Pellegrini era probabilmente speculare a quella esercitata ...

La facciata barocca della chiesa di S. Domenico, ultimata nel XVII secolo, presenta un portale sormontato dalla statua di San Domenico di Guzman, e i busti di San Pietro e di San Paolo. La sommità del timpano è decorata con statue di alcuni santi cari all'Ordine Domenicano. L'interno, a navata unica, è illuminato da 13 finestre a lira, e presenta sette cappelle intervallate da statue policrome di santi domenicani. Il transetto è sostituito da due grandi cappelle che precedono l'altare maggiore. Altari barocchi e prestigiose tele decorano la chiesa: artisti come Saverio Lillo, Giovan Domenico Catalano, Giuseppe Zimbalo, Gioacchino Toma vi lavorarono. In fondo alla navata è collocato il coro ligneo realizzato nel 1703 da Oronzo Pirti. Bellissimo il cielo ...

L'itinerario delle "Falesie" si dispiega lungo la costa adriatica del Capo di Leuca, un paesaggio spettacolare dove il mare e la terra quasi si scontrano lungo la linea di costa, alta, rocciosa, costellata di grotte e insenature. Ma non è solo il paesaggio naturale a rendere suggestivo e interessante il percorso: l'uomo ha sfruttato, nel corso dei secoli, la struttura alta e ben difendibile della costa, costruendo torri di avvistamente che consentivano alla popolazione locale di difendere i centri abitati, le masserie e i tanti luoghi religiosi che costituivano un ricco bottino per pirati e predoni che affollavano il Mediterraneo. Maggiore punto di interesse dell'itinerario è il Parco Naturale Regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, ...