Ospitato nel complesso conventuale di Santa Maria della Pietà, il Nuovo Museo Civico di Archeologia narra le vicende dell’abitato ugentino nelle diverse fasi cronologiche, attraverso i contesti archeologici e i reperti dei più recenti rinvenimenti. Il percorso espositivo è articolato in fasi cronologiche ed è suddiviso in sezioni tematiche. Gli spazi espositivi sono distribuiti in due piani, e accolgono reperti che vanno dalla Preistoria al Medioevo affiancati da pannelli didattici. Il refettorio, al piano terra, ospita un grande plastico che ricostruisce l’antica Ugento sulla base degli studi condotti fino ad oggi: sono qui visibili le mura messapiche, le strade e le necropoli. Sempre le sale del piano terra ospitano rinvenimenti provenienti da sepolture ...
La collezione, conservata ad Ugento all’interno di Palazzo Colosso, è una raccolta, iniziata dal Barone Colosso e continuata dal defunto Adolfo Colosso, appassionato cultore di storia locale. La collezione è allestita nelle antiche scuderie dell’omonimo Palazzo, gelosamente custodita dai figli Luigi e Massimo. La collezione vanta 794 reperti che vanno dal VI sec. a.C. all’età altomedievale, a cui si aggiungono esemplari di età moderna quali armature, armi e palle di cannone. I reperti databili dal VI secolo a.C. all’età ellenistica consistono soprattutto in ceramica locale come come trozzelle e piatti a vernice bruno rossiccia. Affiancano le ceramiche di produzione indigena quelle importate dalla Grecia come le lekythoi attiche. Tra le ...
Il museo diocesano di Ugento - S. M. di Leuca, fortemente voluto da Mons. Vito De Grisantis, è stato inaugurato il 6 luglio del 2005 ed è allestito in un edificio ubicato nella parte sottostante della Cattedrale, che un tempo fungeva da luogo di sepoltura per il clero e per la cittadinanza. Nel museo sono esposte opere provenienti dalla Cattedrale e dalle chiese della Diocesi. Il patrimonio del Museo Diocesano di Ugento è costituito da dipinti su tela, statue devozionali in cartapesta, paramenti sacri, messali, pergamene, antifonari e carteglorie. Tanti anche i preziosi arredi sacri, per la maggior parte in argento, come i calici, le pissidi e i tronetti eucaristici. Attualmente la struttura è in restauro, ma sarà nel breve tempo restituita al ...
Lungo il lungomare di Leuca alla fine dell’Ottocento gli ingegneri Ruggeri e Rossi e l’architetto Arditi sperimentarono la loro creatività costruendo numerose ville per la borghesia e la nobiltà locale, con stili esotici tra i più disparati: dall’orientale, all’arabo, dal pompeiano al gotico e al liberty. Se alla fine del XIX secolo si contavano 43 ville, alcune di loro on hanno resistito alla guerra e altre sono state ristrutturate in maniera diversa. Tra le più importanti sono Villa Ruggeri, Villa Meridiana (stile liberty), Villa Mellacqua (stile neogotico), Villa Sangiovanni (stile egizio) e Villa Episcopo (stile cinese). Ogni villa è fornita, secondo la consuetudine del tempo, di una cappella di famiglia, di un grande giardino, di ...
L’imponente palazzo Liborio Romano, nella piazza principale di Patù, è un edificio neoclassico legato alla memoria di uno dei personaggi risorgimentali più importanti del Salento. Il palazzo, fatto costruire da Alessandro Romano, padre di Liborio, nei primi decenni del XIX secolo, aveva la duplice funzione di abitazione della numerosa famiglia Romano e di simbolo di potere e di ricchezza. La facciata principale appare molto più alta rispetto al resto dell’edificio, rafforzando l’immagine di imponenza della struttura. Accanto al portale principale nel 1961, in occasione del centenario dell’Unità d'Italia, fu collocata una lapide per ricordare le gesta di Liborio. Dall’ampio cortile si accede al portico in stile dorico snellito da colonne ...
Inaugurato nel 2008, il Museo del Giunco Palustre è ospitato nell'ottocentesco Palazzo Villani di Acquarica del Capo. Il museo nato per ricordare la presenza di zone umide nel Salento e per valorizzare la storica arte della lavorazione del giunco palustre, ospita al suo interno numerosi pannelli didattici che raccontano le diverse fasi di lavorazione dei giunchi secondo una pratica secolare gelosamente custodita dalle donne di Acquarica, che lavoravano come cestinaie. Tra le varie fasi di lavorazione sono illustrate la raccolta effettuata esclusivamente dagli uomini, la bollitura, l'essiccazione e la zolfatura, che avveniva in particolari stanzini - le stufe - dove si bruciavano dei carboni con dello zolfo. L'intreccio dei giunchi rappresentava la fase finale del processo ed era ...
Palazzo Paternò appare come una residenza gentilizia di notevoli dimensioni del XV - XVI secolo; in realtà il palazzo nasconde al suo interno un'antica fortezza normanna, circondata sino agli inizi dell'800 da un profondo fossato sui lati est e nord, mentre il resto da palude. L'antico castello ha quattro torri angolari sugli spigoli del mastio centrale rettangolare. Nel 1565 i Gonzaga iniziano a trasformare il castello in dimora gentilizia attraverso la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica lungo il lato nord - ovest, l’apertura a nord di un ingresso e la realizzazione di stalle e alloggi. Nel 1630 la principessa Maria Cito Moles ristruttura ulteriormente il castello, ingentilendo il fortilizio con un'ampia loggia, un giardino pensile ricco di piante ornamentali, ...
L'edificio risale al XVI secolo, periodo di frequenti attacchi dei Saraceni alle coste salentine. Per questo motivo la struttura è caratterizzata da elementi tipici delle strutture fortificate; in corrispondenza di porte e finestre sono posizionate piombatoie a scopo difensivo. ...
Di chiaro gusto spagnolesco Palazzo Carida Ramirez è realizzato su due livelli con arcate al piano terreno e una loggia finemente decorata al piano nobile. All’interno si possono ammirare le volte abbellite da affreschi dell'Ottocento. Il Palazzo possiede anche un giardino e una splendida terrazza vista mare. ...
Il Castello di Ruffano, situato nel punto più alto del paese, fu edificato da Rinaldo Brancaccio nel 1626 su una preesistente rocca medioevale. L’edificio si presenta privo di un apparato di difesa, rispecchiando perlopiù i canoni architettonici di un grande palazzo baronale costruito come dimora signorile. A caratterizzarne la struttura è la splendida loggia, voluta da Carlo Brancaccio nella seconda metà del 1600, che unisce il palazzo baronale alla Chiesa Matrice; grazie alla “Loggia Brancaccio” i nobili del tempo potevano assistere alle funzioni religiose attraverso un’apposita finestra che affacciava direttamente all'interno dell'edificio sacro. Nei primi anni dell'800 Nicola Ferrante, come Carlo Brancaccio aveva fatto per Piazza del Popolo, ...
Casa-torre Montano è ubicata all'interno del centro storico di Salve. Edificata nel 1562 (come riporta la data apposta su una delle torrette dell'edificio), era un rifugio sicuro per gli abitanti. Presenta un impianto quadrangolare con torrette angolari di guardia, per l’appostamento delle sentinelle, a forte aggetto su mensole eleganti e scolpite, che ne fanno la più completa e bella delle torri di Salve. La torre è addossata ad un palazzo con il quale ora costituisce un complesso unico; il palazzo risale al XVII secolo, come riporta la data apposta su una delle finestre del primo piano (1617) e nel corso degli anni ha avuto diverse destinazioni d'uso, tra cui anche quella di Caserma dei Carabinieri. ...
Il palazzo è situato nel centro storico di Salve, all’incrocio di Piazza Repubblica con Via Crocifisso. La facciata è caratterizzata da un tipico portale a bugnato e da due balconi di pietra panciuti che poggiano su cinque grandi mensole, disposti sui due lati estremi delle facciate, che si allargano verso la strada quasi a forma di semicerchio. All’interno il palazzo è impreziosito da un cortile in cui la grazia degli ornamenti barocchi si accorda perfettamente con la snellezza delle linee architettoniche. Sul lato opposto al portone d’entrata si staccano due altissimi pilastri, ricchi di ornamenti e su cui poggiano archi finemente ricamati. Volute, targhe, teste di angeli e motivi floreali si alternano a colonnine su cui è inciso il “giglio ...
La struttura architettonica di Palazzo Bitonti è composta da una parte “vecchia” risalente al XVII secolo e una parte “nuova” che fu costruita successivamente, ma in epoca imprecisata poiché i documenti sono andati perduti. Il palazzo sorge in linea con la cappella domestica dedicata alla Madonna della Consolazione e a San Giuseppe, cappella voluta dall’arciprete don Gaetano Bitonti. L'edificio si sviluppa su due piani con planimetria a U, seguendo un impianto diffuso nella provincia, con le stanze al piano inferiore destinate ai servizi e quelle del piano superiore destinate a residenza nobiliare. L’accesso al piano terra avviene attraverso un unico ingresso che porta in un ampio atrio coperto a botte che precede una corte scoperta separata da eleganti pilastri ...
Il Palazzo Baronale è un complesso architettonico imponente di rilevante interesse; fu edificato alla fine del XVII secolo accanto ai resti del castello cinquecentesco di cui rimane una grande torre quadrata dotata di feritoie e piombatoie. Presenta un'austera facciata con portale a tutto sesto recante lo stemma araldico della famiglia feudataria e finestre distribuite nell'ordine superiore diviso da quello inferiore da una cornice marcapiano. ...
Della struttura originaria, che lo stesso G. C. Vanini descriveva in una sua opera “De admirandis", e nella quale il filosofo aveva trascorso l'adolescenza, rimane solo il corpo centrale. Numerose sono state le modifiche apportate nel corso dei secoli alla struttura originaria. La casa è costituita da un androne con volta a crociera, al quale si accede da un portale a bugnato in carparo e impreziosito con motivi geometrici e floreali. Dall'atrio si accede ai vani interni, posti sui due lati dell'ingresso, voltati a botte o a spigolo alla leccese. Da una scala incastonata nei vani, a sinistra dell' androne d' ingresso, si accede al terrazzo e al piano primo. Annessa alla casa vi era la cappella di famiglia intitolata a Sant'Antonio da Padova, rimossa nel XIX secolo. ...
Tra gli elementi superstiti del Castello duecentesco si riconosce l’arco romanico in pietra leccese, arabescato e ornato da foglie d’acanto, elementi vegetali ed animali, incastonato sulla facciata del lato occidentale. La Torre, eretta nella metà del XVI secolo dai feudatari Gattinara Lignani, con funzione di difesa dai turchi, presenta piccole finestre con archi a sesto acuto e un parapetto sporgente su mensole quadrilobate e culminante con una merlatura guelfica. La facciata principale, che prospetta su Piazza Castello, è impreziosita da portali con bassorilievi tardobarocchi raffiguranti soggetti floreali, la croce dell'Ordine dei Cavalieri di Malta e gli stemmi di alcune casate feudali di Taurisano. Gli ambienti interni sono completamente decorati con ...
Nella città natale di Don Tonino Bello, proprio di fronte alla Cattedrale settecentesca, ha sede il Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea. Il museo raccoglie oltre 350 opere d'arte a tematica mariana, realizzate dai più importanti esponenti dell'arte italiana e internazionale tra cui Salvatore Fiume, Ernesto Treccani, Luigi Guerricchio e Alessandro Nastasio. Le opere possiedono contemporaneamente la leggibilità del sacro e la tendenza alla sperimentazione dell'arte contemporanea. ...
In Piazza Castello ad Alessano, parte più antica della città, di fronte al Palazzo Ducale, si erge l’imponente facciata di Palazzo Sangiovanni. Il prospetto, caratterizzato da un bugnato “a punta di diamante”, si ispira a modelli eccellenti come quello napoletano di Palazzo Sanseverino (1455-1470), poi trasformato nella chiesa del Gesù Nuovo, e come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, costruito a partire dal 1492, oltre che a modelli locali quali la Torre San Vincenzo di Presicce, palazzo Arcuti e Palazzo della Zecca a Soleto. Questi nuovi modelli architettonici, prodotto di una commistione tra architettura militare e residenziale, sembrano da legare soprattutto ad una committenza di cavalieri e mercanti e in particolare di mercanti ebrei (a pochi passi si ...
Palazzo signorile del XVI secolo ubicato nel centro storico di Alessano. La facciata presenta un portale con arco a tutto sesto con un'elegante cornice che poggia su due pilastri con capitelli. Al piano terra si aprono quattro finestre con arco, mentre il piano nobile è animato da una successione di finestre architravate. Il coronamento è costituito da un cornicione leggermente aggettante con archetti pensili su peducci. Il palazzo è oggi sede della Biblioteca comunale e della Pro Loco cittadina, utilizzato come contenitore culturale per eventi e convegni. ...
Posto sul lato meridionale della piazza, l’elegante Palazzo Comi risale alla metà del XIX secolo e rappresenta un’interessante testimonianza di architettura abitativa del XIX-XX secolo dei centri urbani minori del Salento. Il complesso integra le funzioni rappresentativo-residenziali con quelle produttive agricole, espressione di una cultura legata alla piccola nobiltà e borghesia terriera locale. L’edificio, dalla facciata semplice e schematica composta da fasce continue di bugnato liscio al piano inferiore, presenta al piano superiore finestre timpanate molto slanciate. Il complesso si impernia sul cortile interno a cui si accede tramite un atrio voltato di fronte al quale si apre, al piano superiore, un elegante loggiato a colonne ioniche architravate. Il pian ...