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La Quercia Vallonea di Tricase è un esemplare di eccezionali dimensioni di Quercus Macrolepis di oltre 900 anni: il tronco, infatti, ha una circonferenza di 4,25 m e la chioma occupa una superficie di circa 700 m².  La Quercia Vallonea si innalza in uno stretto spartitraffico delimitato da muretti a secco, lungo la strada Tricase-Tricase Porto; altre querce vallonee si ergono nelle immediate vicinanze della suddetta quercia plurisecolare, all'interno dello stesso spartitraffico e nell'area circostante. ...

La cripta grotta è situata nelle immediate vicinanze della Chiesa della Madonna delle Rasce, a circa 2 Km a Nord del Santuario di Santa Maria di Leuca.  Si tratta di una tipica grotta basiliana costituita da un vano circolare alto circa 2 metri e del diametro di circa 3 metri. Vi si accede da uno strettissimo passaggio nella roccia, tramite il quale si accede ad un corridoio di accesso che porta ad un piccolo vano anch’esso circolare probabilmente adibito a dormitorio. La frequentazione dell’area ad uso abitativo appare testimoniata anche dalla presenza di canali per la raccolta dell’acqua piovana, resti di piccole cisterne interrate etc.  ...

Le Centopietre è una peculiare costruzione, situata di fronte alla chiesa di S. Giovanni Battista, alla periferia di Patù, in località Campo Re. Presenta una forma rettangolare (7,20 x 5,5 x 2,6 m) ed è composta da 100 grossi blocchi tufacei squadrati e 26 lastroni tufacei disposti a copertura a doppio spiovente. La struttura presenta due ingressi, uno sul lato orientale ed uno sul lato meridionale. All’interno sono presenti affreschi in pessimo stato di conservazione risalenti al XIII-XIV secolo, periodo in cui il monumento fu utilizzato come luogo di culto da monaci orientali. Tra essi si riconoscono una Crocefissione posta sul muro nord e da inquadrare nello strato pittorico più tardo insieme a san Giorgio presente sullo stesso versante ma nella ...

L’interno della chiesa, di modeste dimensioni (7 x 7 m), ha pianta ad aula unica ed è a doppia abside, esempio più unico che raro nel Salento. All'interno sulla parete frontale e sulle absidi, si notano strati di affreschi e graffiti del periodo bizantino (XI-XII sec.) gravemente deteriorati. Nell’abside di sinistra, tra gli affreschi più antichi e bizantineggianti, è raffigurato S. Giovanni Battista, precursore della venuta del Messia, riconoscibile per l’iscrizione in greco inserita in un cartiglio “Io sono la voce di colui che grida nel deserto”; nell’abside di destra, sovrapposti a immagini più antiche, sono riconoscibili affreschi più recenti, probabilmente collocabili tra XVI e XVII secolo: al centro un Cristo Pantocratore, a ...

Il Castello di Acquarica del Capo è un edificio di età Angioina-Normanna e si presenta come un complesso imponente di grande rilievo storico-culturale.  Il nucleo più antico, costruito dai feudatari normanni Bonsecolo, era di forma quadrangolare, con ciascun lato che misurava 40 metri, ed era costituito da una cinta muraria rafforzata da quattro torrioni dei quali attualmente se ne conserva solo uno. Resti di questa antica costruzione sembrano individuabili nei resti della facciata di via Roma. Nulla può comunque provare che Giovanni Antonio Orsini, proprietario del castello nel XV secolo, abbia ricostruito completamente la struttura difensiva o restaurato quella di epoca normanna.  L'interno dell’edificio ospita al piano terra alcune stanze adibite ...

Palazzo Paternò appare come una residenza gentilizia di notevoli dimensioni del XV - XVI secolo; in realtà il palazzo nasconde al suo interno un'antica fortezza normanna, circondata sino agli inizi dell'800 da un profondo fossato sui lati est e nord, mentre il resto da palude. L'antico castello ha quattro torri angolari sugli spigoli del mastio centrale rettangolare. Nel 1565 i Gonzaga iniziano a trasformare il castello in dimora gentilizia attraverso  la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica lungo il lato nord - ovest, l’apertura a nord di un ingresso e la realizzazione di stalle e alloggi. Nel 1630 la principessa Maria Cito Moles ristruttura ulteriormente il castello, ingentilendo il fortilizio con un'ampia loggia, un giardino pensile ricco di piante ornamentali, ...

Appena fuori il centro abitato di Presicce, sulla strada che collega il comune di Taurisano alla località Pozzomauro, si trova la cripta di San Mauro proprio dietro la cappella di S. Maria del Rito, una piccola chiesetta rurale di origine basiliana. Sia della cripta che della chiesetta, rimangono solo pochi ruderi che tuttavia vale la pena di visitare per gli affreschi che la decorano, riconducibili tra il XIII ed il XIV secolo. La cripta è suddivisa in due navate, tuttavia ad oggi è solo possibile intravedere dipinti frammentari, probabilmente di santi tra cui Santa Caterina d'Alessandria ed una scena dell'Annunciazione nella navata destra. Originariamente la cripta comunicava con un frantoio ipogeo, di cui sono ancora presenti le mangiatoie, alcuni pozzi di raccolta ...

La laura di Presicce è scarsamente conservata, ma come tante del sud Salento doveva essere composta da celle ricavate in piccole grotte scavate nella roccia più friabile nelle quali si entrava dall'alto attraverso una cavità; all'interno c'era il "giacitoio", dove riposavano i monaci, e la cripta con parete affrescata destinata alla celebrazione della messa. ...

Risalente al IX secolo d.C., la cripta, collocata sotto l’omonima cappella risalente al XIV secolo, si trova nell'ex grancia dei Carmelitani. E' costituita da un vano quadrangolare con affresco, nella nicchia opposta all'ingresso, di Santa Marina del 1400; su tutte le pareti si notano tracce di colore di antichi affreschi, ormai definitivamente perduti. A sinistra dell’ingresso insistono due piccoli vani, uno dei quali completamente affrescato con immagini tipiche dell’iconografia Bizantina: Santa Caterina d'Alessandria, San Nicola rappresentato secodo i canoni iconografici orientali, un Santo Anonimo che reca in mano un sigillum, l'Arcangelo Gabriele. La cripta riveste notevole importanza per la presenza della “Dormitio Virginis” del XII secolo: la vergine è adagiata su ...

In località Pescoluse - 600 metri ad est dal Dolmen Cosi e 40 metri a sud della strada provinciale 91 (5 metri s.l.m.) – è stato localizzato il dolmen Argentina-Graziadei che consta di una cella apogeica costituita da ortostati, di forma irregolare e di dimensioni varie, che poggiano sulla roccia affiorante e che sorreggono una copertura costituita da quattro grandi lastroni. L’ingresso del dolmen (larghezza 0,6 ed altezza 0,8 metri) – rivolto ad ovest – permette l’accesso alla struttura ipogeica per mezzo di una breve rampa formata da tre gradini scavati nella roccia. La cavità artificiale – di forma quadrangolare – e la cella apogeica hanno nell’insieme le seguenti misure: altezza e larghezza 1,5 e lunghezza 2 metri. Alla base della piccola ...

Protetta dalla folta vegetazione che costeggia il canale del Fano lungo la dorsale orientale, la cripta risulta quasi invisibile ad un'occhiata fugace. Di piccole dimensioni (2,70×3,20 m), probabilmente destinata ad una ristretta cerchia di monaci bizantini, il luogo di culto interamente scavato nel banco roccioso si compone di due ambienti: una cella, dove i partecipanti alle celebrazioni religiose potevano prendere posto su due sedili ricavati lungo le pareti laterali, ed un'abside separata dalla cella da un tramezzo in pietra che raggiunge il soffitto  fiancheggiata da due finestrelle. Al centro della prima cella una piccola fossa forse conteneva i resti di uno di questi monaci. Restano pochi resti di decorazione pittorica che permettono di riconoscere il Santo ...

Fuori dal centro abitato di Giuliano è possibile visitare la chiesa romanica di San Pietro Apostolo. La struttura presenta pianta rettangolare con una navata unica ed abside semicircolare. È stata costruita in muratura con blocchi a doppio paramento utilizzando anche blocchi di reimpiego provenienti da edifici funerari di epoca romana provenienti dall'antico sito di Vereto, tra cui un pregevole fregio dorico con un triglifo e due metope con bucrani. All’interno si conservano tracce di vari strati di intonaco affrescato con figure di santi di tradizione bizantina, graffiti navali ed un’epigrafe in greco, testimonianza del passaggio di pellegrini che forse qui sostavano per riposarsi prima di giungere a Santa Maria di Leuca. Alle spalle dell’abside vi sono numerose ...

Alla periferia meridionale del nucleo urbano è collocata una cripta intitolata, sulla base dell’unico affresco superstite, al Cristo Pantocreatore. La cripta, datata al IX secolo, appare isolata all’interno di un giardino privato protetto da imponenti muri a secco. Tramite una scala scavata nella roccia si scende di circa 3 m per accedere ad un secondo giardino, anch’esso chiuso, che presenta ai lati una serie di mangiatoie, una nicchia scavata nella roccia e su un lato un’apertura corrispondente ad una porta fiancheggiata da due finestre. Dall’ingresso si accede alla cripta, sorretta da due pilastri (uno di fattura recente), dove si riconosce l’abside, a fondo piatto, adornato con un semplice altare in pietra, tipico del rito greco-bizantino. Sull’altare è ...

Nella frazione di San Dana si trova la cripta di Sant’Apollonia, risalente al VI-IX secolo. Sant’Apollonia è rappresentata in un affresco su una parete laterale, con in mano la palma del martirio e un giglio bianco, contornata da nubi e angeli. La cripta presenta un unico vano di forma quadrilatera irregolare, totalmente scavato nella roccia. All’interno vi è una piccola celletta nella quale è ricavato un sedile. Questo elemento ha fatto ipotizzare una datazione molto precoce della cripta, legata alla presenza di qualche eremita anacoreta; altri ipotizzano invece la costruzione della cripta nel VI secolo, in connessione alla presenza di monaci italo-greci.  Sono presenti alcuni affreschi, datati tra l’XI e il XVIII secolo, dei quali quelli decifrabili ...

La cappella, dedicata a Santa Barbara, fu costruita nel XIII-XIV secolo, all’interno di un complesso conventuale femminile di Clarisse o Benedettine di cui si conservano solo ruderi nei vicini ambienti adibiti a usi agricoli.  La facciata presenta una porta di accesso con architrave monolitico sormontato da una lunetta, probabilmente un tempo affrescata. Sopra la lunetta vi era un rosone oggi occluso da blocchi di tufo. All’interno la cappella presenta un ambiente unico rettangolare con abside semicircolare. Quest’ultimo appare ostruito da blocchi di tufo, provenienti dalla distruzione dell’abside stessa, rivolto ad est. Lungo la parete settentrionale si apre una porta che collegava la chiesa con gli attigui ambienti monastici. Rarissime sono le tracce di affresco ancora ...

La cripta, oggetto di un recente restauro, fu costruita da monaci italo-greci nel IX secolo, all'interno di un complesso costituito da fattoria-convento, dipendente dall'Abbazia di Santa Maria de Amito.  Si accede al vano ipogeo tramite due scale che conducono ad uno spazio scavato nella roccia e di modesta altezza, ritmato dalla presenza non ordinata da pilastrini in muratura e da colonne di foggia varia, la maggior parte dei quali ricavati dal banco roccioso naturale, altre dovuti a recenti restauri. La struttura si articola intorno ad un vano centrale quadrato, visibile all'esterno tramite un alzato con campanile a vela. Lo spazio centrale è occupato da un presbiterio con pilastri ottagonali e balaustra, al cui interno un altare settecentesco con al centro una Madonna ...

La struttura, con orientamento est/ovest, presenta una pianta longitudinale divisa in tre navate ed è caratterizzata da una serie di tre archi sorretti da tre colonne di cui il più alto è quello centrale. La facciata è arricchita da una bifora divisa da un'esile colonnina con capitello tronco-piramidale su cui è scolpita una croce lobata tipica dell'iconografia orientale, sovrastante il portale di ingresso ad arco leggermente ogivale. L'abside, tipicamente bizantina, si presenta all'esterno in forma poligonale, all'interno in forma circolare, ed è caratterizzato da una bifora con archi di raggio ineguale. Sul muro meridionale si conserva una della lastre di pietra lavorata a finestra cruciforme. All'interno è presente una ...

A sud di Specchia, nell'immediata periferia del paese, in loc. “Verardo”, nei pressi del Parco “Falcone-Borsellino”, è possibile visitare un'interessante area archeologica, costituita da numerosi tagli nella roccia affiorante di diverse caratteristiche ed origini.  Nell’area sono state rinvenute quattro tombe “a fossa”, praticate direttamente nel banco roccioso affiorante e orientate da est a ovest. Al momento dello scavo tre risultavano già violate in età moderna, ma alcuni rinvenimenti consentono di datarle tra età tardo-antica e medievale. La quarta sepoltura conservava i resti di 8 individui morti a poca distanza l’uno dall’altro ed una quantità considerevole di resti di precedenti sepolture.  L'area è oggi ...