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Archeologia

Il menhir Pivataro si trova alla periferia di Tutino, al centro di un incrocio stradale. Si erge su alto basamento circolare rivestito in pietra. Del menhir restano due frammenti sovrapposti, riparati in maniera approssimativa alla fine degli anni ’90 e segnati da una linea di frattura molto marcata. L’altezza totale è di circa 1,20 m. Presenta una croce incisa sia sulla faccia est che su quella ovest.  ...

Prendendo la strada comunale Macchia di Ponente, inglobato in un muro di recente costruzione, è collocato un menhir che prende il nome di Principano, dall’antico casale medievale collocato in quest’area.  La struttura, a forma di parallelepipedo, con un’altezza di circa 1,90 m e una sezione di 0,65x0,40 m, presenta sulla facciata numerose croci incise. Il menhir è probabilmente parte di un megalite di più grandi dimensioni, non collocato nella sua posizione originaria.  Si tratta di uno dei tanti megaliti del Salento di età preromana, poi cristianizzato tramite l’incisione di croci.  ...

Un tratto di mura messapiche e i resti di una necropoli, sempre dello stesso periodo, sono stati rinvenuti durante alcuni lavori di scavo e di archeologia preventiva effettuati nel centro storico di Ugento, in prossimità del Castello dei Principi d'Amore. Attualemente queste evidenze archeologiche non sono visibili perchè coperte dal nuovo piano stradale.  ...

L' area archeologica di Sant'Antonio è una dei quattro complessi tombali rinvenuti nel territorio di Ugento. E’ nei pressi di un tratto del circuito murario di età messapica che  è possibile ammirare la necropoli di S. Antonio, a due passi dalla Cripta del Crocefisso e di una colombaia di probabile origine medioevale. Interamente scavata nel banco roccioso affiorante, conta oggi una trentina di tombe a fossa, originariamente ricoperte da lastroni. Le pareti interne hanno restituito alcune tracce di intonato di colore rosso e blu, utilizzato per decorazioni a fasce. La maggior parte delle sepolture ha restituito corredi datati tra il IV e il III secolo a.C. (ed una del VI sec. a.C.) contenenti, tra l’altro, produzioni ceramiche locale e di importazione ...

Il menhir, collocato all'incrocio tra tre strade, è una struttura in pietra di 170 cm di altezza e una sezione di 70x50 cm. Il megalite è collocato alla fine di un muretto a secco, all'interno del quale appare inglobato e la piccola cappella da cui prende il nome. Sulla sommità il menhir appare rastremato per alloggiare uno zoccolo in pietra, probabile alloggio di una croce.  La piccola cappella dello Spirito Santo, costruita nel XVII secolo, presenta una struttura a pianta quadrangolare con una facciata molto semplice e all'interno due dipinti raffiguranti la Vergine e San Rocco. ...

Il menhir della Croce, già catalogato da Cosimo De Giorgi all’inizio del ‘900, è stato più volte abbattuto e ricollocato, ma si trova probabilmente nella sua posizione originaria, all’incrocio di alcuni assi stradali, oggi protetto da una recinzione in pietra. Ha un’altezza di circa 1, 5 m e presenta sulla faccia est tre croci graffite, mentre altre due sono collocate sulla faccia ovest. Una delle croci è ramponata, la c.d. croce di Gerusalemme.  ...

La specchia è un vero e proprio monumento funebre che, con i suoi 60 metri di lunghezza, è tra i più imponenti monumenti protostorici del Mediterraneo.  Al di sotto del consueto accumulo di pietrame calcareo che contraddistingue queste evidenze archeologiche, si conservano diverse tombe con corredi che hanno permesso anche la definizione cronologica del contesto. Le caratteristiche strutturali delle sepolture permettono di comprendere il grado di competenze e la raffinatezza raggiunte da questa civiltà: si tratta di tombe a cassa di lastroni litici al cui interno era deposto l'inumato con il suo corredo (vasellame tipico dell'età del Bronzo, ovvero brocche e ciotole di varie dimensioni). Le dimensioni delle casse e la presenza di corridoi di accesso ...

Il sito, approdo di riferimento dell’insediamento di Vereto, costituiva un approdo pratico e sicuro per la sua posizione molto protetta dai venti e l’abbondanza di sorgenti d’acqua dolce. Sott’acqua vi sono resti di un molo frangiflutti, ottenuto con l’accumulo di pietrame della zona per una gettata di circa 70 m a partire dalla riva. I resti archeologici del molo sono visibili alla base del ripido pendio che porta all’insenatura. Si tratta di due tratti di fondazioni o camminamenti di servizio all’approdo in blocchi di carparo.  Il porto messapico subì profonde trasformazioni in età repubblicana, quando, nel II secolo a.C., furono realizzate alcune strutture di servizio.Da semplice ancoraggio fu trasformato in approdo attrezzato. Il porto ...

Sita sul punto più alto della Serra di Pozzomauro, o Pozzo Magno, dal nome dell’omonimo casale medioevale distrutto, secondo tradizione, da un attacco saraceno nel XV secolo, la specchia sembra voler svolgere ancora la sua funzione di vedetta per la sicurezza del territorio nonostante ne siano sopravvissuti solo alcuni ruderi.   ...

La grotta della Trinità o dell'Eternità è collocata sul versante Nord-Ovest della Serra che congiunge Casarano a Ruffano. La grotta, di proprietà privata e danneggiata dall’intervento umano, è profonda più di 30 m., presenta una pianta irregolarmente triangolare, con alta volta e un'ampia imboccatura a largo arco rivolta verso Ovest che illumina, soprattutto nelle ore pomeridiane, tutto l'ambiente. Alcuni muri posti in prossimità dell'imboccatura sono riferibili a sistemazioni recenti.  ...

In località Pescoluse - 600 metri ad est dal Dolmen Cosi e 40 metri a sud della strada provinciale 91 (5 metri s.l.m.) – è stato localizzato il dolmen Argentina-Graziadei che consta di una cella apogeica costituita da ortostati, di forma irregolare e di dimensioni varie, che poggiano sulla roccia affiorante e che sorreggono una copertura costituita da quattro grandi lastroni. L’ingresso del dolmen (larghezza 0,6 ed altezza 0,8 metri) – rivolto ad ovest – permette l’accesso alla struttura ipogeica per mezzo di una breve rampa formata da tre gradini scavati nella roccia. La cavità artificiale – di forma quadrangolare – e la cella apogeica hanno nell’insieme le seguenti misure: altezza e larghezza 1,5 e lunghezza 2 metri. Alla base della piccola ...

Grotta Febbraro, identificata in origine come Speculizzi III, a 72 metri sul livello del mare, è costituita da un unico corridoio provvisto di avangrotta, per una lunghezza complessiva di circa 15 metri, una larghezza di 3 metri ed un altezza di 2 metri. L’attuale apertura si trova leggermente internata rispetto alla sua collocazione originaria, all’interno di una paleo falesia formatasi durante il Cretaceo Superiore, circa 66 milioni di anni fa. Grotta Marzo, identificata come Speculizzi IV, situata a 74 metri s.l.m, si presenta con un’apertura piuttosto piccola, protetta da abbondante vegetazione. Al suo interno sono stati rinvenuti resti di ceramiche postmedioevale, ossa di animali relativamente recenti, e resti di un muretto a secco che separa il ...

Il tumulo 7, ritrovato in un'area che comprende almeno un altro centinaio di tumuli funerari, tra le marine di Pescoluse e Torre Pali, costituisce un'importante scoperta archeologica. Si presenta come un cumulo di pietre su un'area di 200 mq. a pianta trapezoidale. Sul lato Est è presente una cista litica di forma rettangolare che al momento della scoperta mostrava al suo interno tre vasi con incinerati. Uno spesso strato di terra separava queste tre sepolture da almeno 50 individui inumati. Nell’area, prospiciente la cista litica, sono venute alla luce pietre bruciate riferibili a un piccolo altare dove accendere fuoco a scopo rituale.  Il monumento sembra delimitato sul versante meridionale da una sorta di muro costituito da una fila obliqua di grandi massi lunga ...

Grotta Montani, situata sulla collina Spigolizzi, è caratterizzata da due nicchie vicine, una completamente chiusa da pietre e l’altra aperta su un cunicolo piccolo e basso. Si tratta di un complesso di origine carsica, che si apre lungo un’antica linea di costa, originariamente più vasto e articolato rispetto a come si presenta oggi. E' presente un ambiente centrale, da cui si diramano quattro cuniculi lunghi e stretti. All'interno della grotta sono stati rinvenuti numerosi oggetti, in selce e calcare locale, utilizati dall'Uomo di Neandertal associati a resti ossei di elefanti, rinoceronti, iene, cinghiali. ...

L'insediamento rupestre di Macurano si sviluppa sui fianchi della Serra di Alessano, a circa 550 m a NNE dell’antico abitato di Montesardo, in una zona oggi costellata di masserie. Il complesso è costituito da 31 cavità, scavate nella roccia calcarea, alcune pertinenti al nucleo originario, più antico, altre relative a più recenti sistemazioni e in particolare alle masserie fortificate, la cui costruzione ha implicato l’escavazione di cavità funzionale alle attività ad esse connesse. L’area attrezzata corrisponde al nucleo più antico dell’insediamento. La tipologia maggiormente ricorrente è la grotta unicellulare a pianta ellittica o sub-circolare, in un solo caso quadrangolare, con un pilastro litico addossato alla parete di ...

A sud di Specchia, nell'immediata periferia del paese, in loc. “Verardo”, nei pressi del Parco “Falcone-Borsellino”, è possibile visitare un'interessante area archeologica, costituita da numerosi tagli nella roccia affiorante di diverse caratteristiche ed origini.  Nell’area sono state rinvenute quattro tombe “a fossa”, praticate direttamente nel banco roccioso affiorante e orientate da est a ovest. Al momento dello scavo tre risultavano già violate in età moderna, ma alcuni rinvenimenti consentono di datarle tra età tardo-antica e medievale. La quarta sepoltura conservava i resti di 8 individui morti a poca distanza l’uno dall’altro ed una quantità considerevole di resti di precedenti sepolture.  L'area è oggi ...